giovedì 21 agosto 2014

Sei un Valmont? Un Romeo? ...

... Un Dorian? Un Orfeo?

Che ne dici di giocare al mio gioco preferito?
Chi sei tu? Fra tutti i personaggi che ho incontrato nella mia vita, a chi assomigli almeno un po'? No, non parlo di corpi, nè di aliti pesanti sul mio collo durante una nottata di bagordi. Parlo dell'inchiostro duro sui fogli dei miei libri e delle immagini sul mio PC.
Paragonarti a delle figure è molto più semplice.
Sarebbe come fare un grossolano riassunto di te, che ti somiglia e ti è distante.

... Un Darcy o un Arthur Dent?

Hai l'aria stanca, lo sguardo appesantito dalla dolcezza.
Sei reale?
Ridi e la terra si spacca ... il burrone si allarga e tu sei un punto che imbratta il cielo.
Sei qui?
Ridi e hai l'aria da imbranato, come se tutto intorno a te cambiasse colore ma nonostante le evidenti differenze, proprio non riesci a vedere niente di diverso.

... Un Humbert?

Hai le braccia morbide come quelle di un patrigno.
Hai le mani forti e calde come se fossi pronto ad andare a letto.
In entrambi i casi sai come toccarmi....
... ma non riesco proprio a sopportare il primo modo....
... voglio quel letto e quelle mani, ma anche tu che mi chiedi di restare...

... Ora sei Mercuzio, domani sarai Robbie. Un giorno diventerai Otello?

Cosa cerchi nella biancheria?
Un odore sconosciuto o quello che solo ieri desideravi con ardore?
Questo gioco deve continuare.
Scavare nella memoria per trovare altri esempi, altri volti che inducano a pensare che mai potrai farmi del male.
E se tu fossi un'annoiata Emma Bovary? Potrei trafiggermi con il dolce pugnale di una Capuleti.

... Sei vestito come Tyler Durden .... ma magari sei un semplice Levin.

Ecco, se tu fossi Levin...
Sai che non amo quella storia, ma Levin è diverso, potrebbe diventare un protagonista di un libro diverso. Come te, non sei la storia che mi sto immaginando.
Né quella positiva, né quella negativa.
Vorrei che tu fossi un'altra storia non scritta, che non mi stringa il cuore e i polsi nella stretta di un filo spinato.
Ti ho sfogliato per un po', ma ho avuto paura della fine.
Adesso che siamo all'inizio ho paura di aprire questo vaso di Pandora.

Chissà ... magari sei il mio Dottore e non me ne sono accorta.
... forse un Ford Perfect.
... un forte guerriero che mai mi ha abbandonata ...
... come Ettore che morì con il volto di lei stampato sulla retina.
Vorrei solo che tu non sia stato ancora scritto.


Vorrei che tu fossi un libro bellissimo, con la fine più distante di tutte.


Nessun commento:

Posta un commento