domenica 2 febbraio 2014

Continua e continua. Mal di testa da mal tempo e paturnie periodiche.

Una settimana devastata dagli starnuti di Gesù Cristo e Buddha.
Poveri cicci, sono allergici alle graminacee.
Il mal di testa mi assale come un granchio sul retino da pesca di un bambino rompiscatole, l'unica cosa con cui sto socializzando negli ultimi giorni è il vocabolario di polacco, la persona più interessante con cui sto conversando è Aleksandr Puskin e sto divorando puntate di Doctor Who come se fossero Smarties.
Fortunatamente fra poco sarà tutto finito! Dai Svet!
Diventa una meretrice di voti e piglia ciò che passa in convento!

Questo tranning autogeno non funziona proprio correttamente. Passo da momenti di sconforto universitario ("Laurea?! Dove sei?! Non ti avrò mai!") a vera positività distruggi-modestia ("Buah, questo esame me lo mangio! Io son figa e me ne vanto"). Tutto poi si conclude sui mille mila schemi che infestano i miei quaderni Pigna e qualche occhiata nel web alla ricerca di inutilità.

(Questo telefilm è l'epicità. Peccato che pochi lo comprendano :'(
 Il  degno sottofondo di queste giornate grige)

Adesso ci arrivo al punto, non vi preoccupate.
Ultimamente è nata una conversazione sociologica con una collega di università, qualcosa da far invidia ai convivi intellettuali di tutti i partiti di sinistra. Lei mi guarda e mi chiede:
"Ma non trovi che Carlo Cracco sia veramente figo?"
Non ho subito visualizzato la fisionomia del buon Chef mietitore di cuori e autostima, non perché io non abbia mai visto MasterChef, ma perché la prima cosa che mi viene in mente quando mi nominano Cracco è la sua debordante e gratuita stronzaggine.
Personalmente non lo trovo né un bell'uomo né mi interessa la sua bravura culinaria (sono ancora immune all'incantesimo del mestolo che ha colpito metà della popolazione mondiale), però quest'orda di fans sfegatate che ronzano intorno a Cielo e Real Time mi turba un po'.
Quando ho chiesto alla mia amica "Perché ti piace Cracco?"
"Ma come?! E' un figo!"
"E' uno stronzo"
"Appunto!"
Silenzio eloquente di due secondi e conseguente cambio di argomento onde evitare un travaso di bile.

Questa continua attrazione per lo stronzo di turno non l'ho mai capita nemmeno quando ero io stessa a puntare lo stronzo di turno. Ok essere affascinate dal mistero, da quello che vive in un mondo suo e non ti lascia entrare e tu per istinto di vecchietta pettegola ti ci avvicini, lo pensi, svisceri la sua personalità manco fossi Sabina Spielrein. Però dopo un po' l'amor proprio sovrasta l'autolesionismo. 
Però in questo caso non si tratta di farsi piacere uno stronzo, ma di essere affascinata da qualcuno perché è stronzo.
Ecco.
Arriva Carlo Cracco seguito da Bastianich, insultano e la spettatrice chiede un bis di bastardaggine sul malcapitato concorrente.
Perché? 
Purtroppo nella stragrande maggioranza degli esseri umani prevale il senso della sottomissione al più forte. Quello che sa demolire pezzo per pezzo l'autostima di chi gli sta di fronte è degno di grande stima, il debole fa meglio a tornare nella sua capanna piena di My Little Pony. L'unico modo per contrastarli è essere come loro, mostrare gli artigli dopo averli affilati e anticipare le sue mosse mordendolo alla gola. 
E' bene quindi mantenere la propria riserva di freddezza per difendersi (e perché no difendere) dai tanti Cracco. 
Intanto evitiamo di mitizzare troppo la cattiveria. Forse tutti la stanno scambiando per severità?
Ma la severità non critica assaporando il momento della vittoria.




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