lunedì 7 ottobre 2013

The Bling Ring

Perché? Perché Sofia? Perché?

Spendere sei euro per un film insipido è forse uno dei fastidi più grandi che posso subire in questo periodo. Sofia perché mi hai tradita così? Dai, io amo The Virgins Suicide, ho anche imparato ad apprezzare la tua visione stucchevole dell'amore in Lost in Translation e tu che fai? Mi giri quest'immondizia? 
Ok, ok devo ammettere che ci sono delle trovate molto carine, la fotografia resta una delle più spettacolare e continuo ad apprezzare il tuo gusto estetico, ma ... che hai fatto?!

Pubblico immaginario, ora mi rivolgo a voi.
Ieri sera io e la mia Fleur siamo andate al cinema.
"Ci vediamo The Bling Ring?"
"Massì, è della Coppola!"
Ecco Svet, hai dato per scontato il talento di qualcuno e sei stata punita. Brava scema!
Pff, almeno abbiamo evitato la pioggia battente.

Ok, cercherò di non ostentare ulteriormente la mia indignazione. 

Analizziamo il film in maniera grossolana e puramente amatoriale.
L'idea di base è stata tratta dall'articolo di Nancy Jo Sales "I sospetti indossavano delle Louboutin" pubblicato su Vanity Fair. Gli eventi descritti riguardano una banda di ragazzi poco più che ventenni, soprannominata dai media The Bling Ring, i quali sono riusciti a intrufolarsi nelle case di Paris Hilton, Rachel Bilson, Orlando Bloom, Megan Fox, Lindsay Lohan e altre celebrità, per saccheggiarle. Attenzione! La banda non era interessata (solo) a denaro o preziosi, ma bramava e rubava abiti, scarpe e altri accessori di alta moda che provocherebbero orgasmi alle piccole tredicenni svampite che vedo spesso passeggiare nella mia insulsa città (tali esemplari erano presenti anche in sala, purtroppo... facevano un bordello d'inferno! Ma dedicherò un post a parte riguardo ciò che odio della gente al cinema). 
Il soggetto non era poi niente male: un'ottima occasione per "denunciare" il consumismo dilagante, la superficialità dei gggiovani d'oggi, o anche deridere tutto ciò con una sceneggiatura ironica, quasi satirica. Il cast poi prometteva bene (Emma Watson, nonostante la mia passata antipatia, si sta rivelando un'ottima attrice)...
Ma no! 
Ecco a voi la ripetitiva successione di eventi del film: feste glam-chic, droga, furti, altre feste super glam-chic, panico da "oddio-ci-stanno-sgamando", furti, feste e si ricomincia daccapo. Tutto questo ripetuto per circa 10 volte in 90 minuti senza provocare nessuno slancio emotivo, fino al finale amaro-prevedibile. 

La sceneggiatura possiamo riassumerla in una sola battuta: "Non puoi abbinare delle scarpe zebrate su un vestito leopardato. Non stanno bene insieme!
Credo sia chiaro...

I personaggi sono appena tratteggiati. Sembra quasi di osservare dei manichini parlanti e in movimento. Loro sono una comitiva di stronzetti viziati ma non riescono nemmeno a dimostrare questo! Lo spettatore riceve vagonate di azioni idiote compiute da gente insipida e senza personalità. Forse solo Nicki (Emma Watson) e Chloe (Claire Julien) hanno una psicologia un po' più approfondita, seppur molto caricata e stereotipata, ma almeno non sono delle bamboline insipide uguali alle altre.
Poi vogliamo parlare dell'unico personaggio maschile che dovrebbe essere la voce della ragione di questo gruppo di oche giulive? 
Marc. 
Lui è il grillo parlante, la coscienza irritante del gruppo, quello che, in preda al panico (non percepito) dice "andiamocene!" quando hanno già saccheggiato mezzo appartamento. Ovviamente viene snobbato da tutte e ridotto a toy boy-zerbino. 
Ma il vero problema è che anche il pubblico arriva a ignorarlo completamente. Si rivela solo un soprammobile dotato di pene un po' più fastidioso del normale, ma niente di più. 
Carattere zero e riporto zero.

Un film inutile, superficiale e quel che è peggio pretenzioso. Crede di poter colpire lo spettatore, ma lo fa solo sbadigliare e bestemmiare contro lo schermo. 
Mia cara Sofia, hai... 35? 37 anni? Quanti te ne mancano ai 40? 
Basta parlare di adolescenti ribelli\suicidi\autolesionisti\viziati\etc. 
Questo tuo ultimo rantolo creativo ha dimostrato che è ora di cambiare soggetto e dimensione. In "Somewhere" avevo visto una crescita, respiravo aria di novità, ma qui hai creato la parodia di tutto ciò che hai fatto di buono.
Non deludermi la prossima volta. Ok? 




So che il mio linguaggio non è stato abbastanza critico e tecnico, ma sono solo un'amatrice indignata. Non potevo fare una recensione troppo lucida. Devo far di tutto per impedire al prossimo di spendere 6 euro in questa schifezza sbrilluccicante. Prometto che la prossima volta sarò un po' più oggettiva e non guidata dal dolore del "tradimento".

Ok, ora smetto di fare la Drama-Queen e mi ritiro dalla scena.

Pa!

2 commenti:

  1. Concordo dalla prima all'ultima sillaba.
    Film vuoto che distrugge il buono di Somewhere.

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    1. Eh ... io avevo anche delle aspettative -.- ingenua me

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