giovedì 3 ottobre 2013

GDR

Gioco di Ruolo.

Ho passato questa fredda sera di giovane autunno in compagnia di Liz e Fleur, due delle mie adorate ninfette della porta accanto. Sono brune, diverse e sopportano le mie paturnie tutti i santi giorni. In realtà ci sopportiamo vicendevolmente, ascoltando i nostri vaneggiamenti e le nostre piccole disavventure quotidiane, quasi tutte legate a quel bizzarro sentimento di cinque lettere che non ho voglia di pronunciare perché sennò mi vengono le coliche renali(preciso, a tale "sentimento" sono legate tutte le sottoclassi quali cotte, relazioni puramente sessuali, flirt innocenti e roventi etc.).

Ma torniamo alla nostra serata condita con aria gelata e birra.

Il nostro allegro starnazzare è stato interrotto dall'arrivo di... di.... esatto, lui. La ragione del mio travaso di bile, il Beatrice di sta ceppa, il cacio sui maccheroni che proprio non voglio mangiare. Ovviamente mi ha presa in contropiede. Dopo giorni di pace, è tornato a fare la donnetta in premestruo e io, da brava bambina diligente, ho mantenuto la mia dignità e classe, per poi esplodere, dopo essermi allontanata di circa due chilometri dal locale, in una carioca di bestemmie e "PERCHE'?!" più volte ripetuti.

Queste sono le situazioni in cui vorrei vivere in un GDR.
Scegliere un personaggio, capirne le abilità, la storia e i limiti. Lo si conosce, lo si studia e lo si comprende. Poi quando ti stufi, voilà si cambia personaggio, magari scegliendolo più psicopatico, con una mente intricata come una comitiva di cubi di Rubick. 

Sì, certo perderei il doloroso gusto di capire e interpretare gli atteggiamenti dell'altro, ma forse risparmierei molto più tempo e riuscirei a non richiedere troppi trapianti di fegato. 
Perché, signori miei, possiamo ripeterci mille volte "Basta, non voglio più capirlo\la" ma continueremo a ostinarci, a desiderare un corso accelerato di telepatia in 10 incontri, a chiedere opinione a tutta la gente che ci capita sotto mano, a fare schemi mentali che mettano insieme tutti i pezzi e le informazioni che abbiamo dell'altro, manco fossimo di fronte a un enigma alla Tomb Rider. Tutto pur di capire quel maledetto cervello malato che tanto ci piace. 
Ma forse è più giusto così.
Non dimentichiamoci che nei GDR c'è il caro e bastardissimo master, colui che decide il corso degli eventi, la personificazione del Fato. Quindi possiamo capire, metterci nei panni dell'altro, decifrare il linguaggio del corpo etc., ma, come i caro Sofocle, Eschilo ed Euripide insegnano, gli eventi prendono sempre una piega inaspettata, ci colgono di sorpresa e molto spesso stravolgono i piani umani. 

E lassù gli dei si fanno tante risate fra una giocata a briscola e un bicchiere di ambrosia.


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