mercoledì 23 ottobre 2013

Com'è che adesso sono allegra?

Bonjour Bonheur! Au Revoir Tristesse!

(è un Au Revoir, non un Adieu. Non sono ancora così speranzosa)


Oggi mi sono rimessa alla ricerca di canzoni dei Kings of Convenience e ho trovato la chicca che potete visualizzare proprio quassù. Erlend Oye è il secondo (davvero?) chitarrista del duo norvegese che tanto mi sta rasserenando nell'ultimo periodo. La canzone in questione ha scatenato in me il processo di identificazione-patologica, nello specifico, mi rivedo nel testo e la protagonista possiede l'ottanta percento delle lettere del mio nome (Lucia). In questo caso, la sensazione di serenità che consegue questo meccanismo perverso mi sta alleggerendo un po' il macigno nello stomaco che ho maturato nel mese e mezzo dopo il mio ritorno. 
Credo di non aver mai parlato del mio trauma post-Polonia in questo piccolo spazio virtuale.
Ora come ora sarebbe inutile ricordarlo, dato che ho appena finito di dire che sto meglio. Mi limito solo a comunicare alla platea che il disagio maturato in precedenza, da cui mi sto purgando negli ultimi tempi (grazie anche alla musica, tanto per restare in tema), ha avuto ripercussioni anche sul mio fisico e i miei rapporti sociali. E quì concludo ... riprenderò l'argomento quando sarò abbastanza depressa!

A proposito di lauree (ascolta la canzone per capire il nesso)...
signorina Svet, mettiamoci sotto altrimenti col cavolo che finirà! 
Non mi manca granché alla fine, ma non voglio fare l'errore più volte ripetuto di cullarmi negli allori profumati del "tanto posso farcela anche studiando poco". 
Sarà dura ma I can do it! 

Sto cercando di immaginare la mia seduta di laurea.
Nonostante il mio rapporto con l'essere umano sia ultimamente conflittuale, ho sempre immaginato la discussione della mia tesi con me circondata da amici e relativi diretti che festeggiano. Sarà sintomo del mio ego gonfio e pingue o voglio solo sentirmi amata come al solito? 
Comunque ho sempre guardato con perplessità quelle persone che dicono "No, scherzi? Io alla mia laurea non voglio nessuno! E' solo un pezzo di carta, solo un contratto ... alla fine c'è poco da festeggiare". Certo, certo. Il fatto che qualcuno voglia festeggiare dopo che si è fatto il culo per circa 3\4 anni di appelli saltati, professori stronzi, esami che spingono al suicidio\omicidio, è qualcosa di talmente stupido per te. Tu sei troppo avanti, vero?
Ma... WHAT?
Sarò borghesuccia, ma io come premio per la mia fatica voglio almeno un piccolo coro urlante di amici stretti e una corona d'alloro tanto per sentirmi un po' dea della Vittoria. 
Non pretendo mica la festa Super Sweet Sixteen! 
Proprio non capisco certa gente. Solitamente quelli che parlano così sono gli stessi che denigrano i gusti musicali\cinematografici\letterari altrui, che giudicano tutto troppo mainstream e che ritengono che i momenti di allegria ed idiozia momentanea siano sentimenti troppo bassi per loro che sono "sensibili e incompresi e capiscono solo i sentimenti più alti, quali l'amore per l'arte e bla bla bla" 
Ma cos'è quest'ansia da mainstream? 
Doppio WHAT?
A volte penso che vogliano essere tristi per forza. Si nascondono dietro quest'aria da artista\umano ferito e maledetto, ma pur sempre al di sopra della media perché nessuno può capire "ciò che lui ha passato" (nel 60% dei casi "ciò che lui ha passato" ha la stessa gravità di una tinta sbagliata). E stanno lì, con i piedi nelle loro scarpe vintage e eventualmente con uno strumento musicale in mano (solitamente chitarra ... ouch!) scambiando due parole con la povera malcapitata (TU).

Lui: Ciao ... (voce saccente e\o depressa)
Tu: Ehi ciao! 
Lui: Cosa leggi?
Tu: Una poesia di Sylvia Plath.
Lui: Oh, vero? Me l'aspettavo sai ... ormai con questa moda hipster, tutte sono diventate delle assidue mangiatrici di poesia. Mangiano poesia e non ne sentono neanche il sapore...
Tu: Veramente io leggo la Plath da quando ero bamb...
Lui: Si, si, si. Certo. Comunque, io ultimamente mi sto dedicando alla lettura delle poesie di *inserite il nome di un poeta ungherese di quart'ordine a vostra scelta* e guardo film di un regista turco chiamato *regista-indipendente-spesso-pessimo-ma-figo-perché-sconosciuto*. Io dico che bisogna supportare le nuove menti, che bisogna comprenderle, bisogna aprire il proprio cuore. Detesto chi va dietro ad artisti mainstream... è tutto così mainstream!
Tu: Ma se un regista sconosciuto diventa, come dici tu, mainstream, come la mettiamo? Smetti di fartelo piacere pur essendo promettente e talentuoso?
Lui: ... 
Tu: Uh?
Lui: Devo andare, sta per cominciare il "Cineforum" del partito. Ciao.

Dura verità.
Mi sa che devo cominciare a regalare lamette per i compleanni. Così, giusto per dare un incoraggiamento.


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