giovedì 20 marzo 2014

Items 1# + Chiacchiericcio

Ricomincio a cinguettare nel preludio di primavera dopo un'assenza un po' più lunga del normale. Non sono diventata famosa, né mi hanno rapita i rettiliani per ingravidarmi e creare una razza superiore, avevo semplicemente pochissime cose da dire ed è molto meglio star zitti piuttosto che fare figure da cioccolataia professionista. 

Come va cyberspazio? 

Io oggi ho deciso di scopiazzare una piccola rubrica da un altro blog (assolutamente più famoso del mio che è solo uno spazio imbrattato dalle paturnie). 

Benvenuti su Items #
Vi parlerò di... cose. 
Ma non ci trituri già gli apparati da più di 6 mesi con le tue "cose"?
E' vero, ma forse dedicare una rubrica a delle cose mi aiuterà a rimetterle un po' in ordine nel mio spazio e nella mia testa.
Bando alle critiche e alle spiegazioni e cominciamo!

n°1: Ratman
Ratman. Non so se l'ho solo accennato o vi ho spaccato le palle esattamente come ho fatto con molti dei miei amici non ancora toccati dall'irresistibile ratto giallo, con delle parabole sky per orecchie e la battuta (idiota) sempre pronta. 
Vorrei parlarvene evitando frasi tipo "Mi ha cambiato la vita", che solitamente si dicono sospirando dopo aver letto Siddartha (bellino, ma siccome sono arida nell'animo non ho visto nessuna luce in fondo al tunnel grazie a esso) ed esaltando il grande genio del buon Leo Ortolani. 
Ratman risponde a una domanda:
Qual è la ricetta del perfetto fumetto comico? Disegni buffi e a volte minimali, tante storie funzionanti e tutte le sfumature dell'umorismo, da quello sagace e sarcastico alla battuta idiota che direbbe il buffone di comitiva prima di essere preso a martellate sul muso dal resto del gruppo. L'universo di Ratman non ha una trama troppo lineare (vade retro piattume!), è folle, godibilissimo e può davvero risollevare il morale di qualsiasi musone cronico e\o occasionale (come la sottoscritta) grazie alla perfetta ricetta dell'humor di zio Leo. Parodie e citazioni si sprecano in tutti gli albi dalle più sputtanate a quelle più sottili e "ricercate"(credo di essere stata fra le poche persone a cogliere la citazione del film di Ed Wood "Gelnn & Glenda"). Insomma, dovete leggerlo. Non mi va nemmeno di convincervi perché tanto so che prima o poi ve ne innamorerete e mi ringrazierete.
Avanti, sono solo 2 o 3 euro sottratti ai vostri aperitivi domenicali.

n°2: Il braccialetto de "I Doni della Morte" 
Il mio è un po' diverso ma egualmente figo
Io faccio parte di quella generazione che ha subito quell'ondata fantasy, più o meno attiva fra il 2001 e il 2005, e ne è rimasta profondamente segnata. In quegli anni ci furono moltissime trasposizione cinematografiche di romanzi fantasy: il pomposo Signore degli anelli, Le Cronache di Narnia, Eragon, Lemony Snicket che non si è cagato nessuno tranne me e i parenti degli autori e attori del film, e dulcis in fundo il mio adorato Harry Potter. Se la fantasia delle altre ragazzine era,all'epoca, costellata dalle botulinate Bratz, la mia era occupata da ingombranti Ippogrifi di mitologica memoria e maghetti traumatizzati da stregoni tanto cattivi e con genitori tanto ma tanto morti. Già assidua lettrice dei libri (sì, mi vanto di essere fra i pochi che leggevano i libri del maghetto british molto prima dell'uscita del primo film) Harry Potter e la pietra filosofale mi ha destinata a una vita di fantasticherie frivole e di avventure molto sopra le righe. La saga non era un percorso di formazione, ma pura e semplice fantasia in carta e inchiostro.
In quegli anni, noi poveri amanti di maghetti occhialuti, elfi, anelli che fanno impazzire gli hobbit e di tutto il fantasy, venivamo additati come se fossimo degli eretici da mandare al rogo.
Insomma, leggere fantasy era da sfigati.
Tutto è cambiato negli ultimi anni. Inspiegabilmente, in una notte d'inverno, il Consiglio Segreto delle Mode Fatte Col Culo ha deciso che ora essere nerd è figo (maledetto The Big Bang Theory!), che essere hipster è figo e che (fare finta di) leggere fantasy è davvero troppo figo!
Gli stessi che denigravano noi poveri puristi adesso sono diventati ciò che insultavano.
Ma tutte le mode hanno il loro lato positivo: i gadget!
Quando Harry Potter non era cool nel mio territorio, i gadget in circolazione erano veramente pochi. Adesso i negozi on line e non hanno spazio e pixel da occupare con qualsiasi cosa che possa avere a che fare con i nostri beniamini. E finalmente arriviamo al punto (quanto chiacchieri Svet!):
è arrivato finalmente il mitico braccialetto in cuoio de "I Doni della Morte"! (il 7mo libro di Harry Potter)
Adesso è qui sul mio polso destro e lo porto in giro orgogliosa esattamente come avrei fatto a 15 anni. Ha un design molto carino e poco pacchiano.
Un gioiello da Tiffany? Prrr!
Harry Potter, I still love you!

Nessun commento:

Posta un commento