venerdì 30 agosto 2013

Co to Jest? Kto to Jest? (part2)

Questo reportage finale sta uccidendo il mio entusiasmo di fare qualsiasi cosa! Ho sempre odiato i questionari, sin dalle elementari, quando ci davano le domandine idiote per scrivere i commenti dopo la lettura delle poesie ("Che impressione ti hanno fatto?" banalita' e banalita' ... ). Spero di essere stata l'unica ad aver sopportato questa tortura cinese per tutti gli anni delle elementari ... che poi, pensandoci, rispetto a quello che ho passato in quei 5 anni lo stress da domandine-della-minchia e' sempre stato trascurabile.

Ora la smetto con le divagazioni da vittima.

Stamattina non avevo proprio voglia di fare vita sociale. I musetti tristi dei miei compagni volontari mi stavano leggermente irritando, la valigia ancora da fare mi metteva angoscia e avevo bisogno di godermi un po' la citta' per recuperare energie e idee utili a scrivere il fottutissimo reportage finale di questa esperienza alquanto piacevole, rivelatoria, divertente ma a tratti terribilmente snervante. La deadline e' domani e devo ancora curare la forma di tutto cio' che ho scritto (genio me!). 
Anyway, mi sono immersa nelle strade di Wrocław (Breslavia per i profani) camminando per non so quanto tempo, scoprendo di non averla mai visitata veramente nonostante avessi avuto abbastanza a mia disposizione (in realta' solo due settimane, perche' poi mi sono spostata nel villaggio dimmerda per il Summer Camp). Sono stata troppo impegnata o troppo distratta dalla mia compagnia, che per quanto fosse piacevole non mi ha fatto prestare alcuna attenzione alla meraviglia che avevo intorno. Ho gia' parlato dei colori che investono tutto lo scenario, ma non avevo mai notato, per esempio, le colonne nodose dell'orologio o che le due case Jaś i Małgosia (Hansel e Gretel) hanno ai loro piedi uno dei nani di Breslavia. La mia passeggiata in solitudo, quindi, si e' rivelata piu'interessante del previsto. La mia latente vanita' mi ha fatto sentire, per circa quindici minuti gloriosi, il misterioso personaggio di un telefilm made in UK: ero la ragazza solitaria che si perdeva nelle strade, in maglietta rossa a righe nere, jeans larghi e scarpe da hipster mancata, con i Porcupine Tree nelle orecchie e tanti pensieri sconclusionati. 
Non e' che sto cominciando ad avere qualche slancio di autostima? Sara' che questo viaggio mi ha cambiata, ma mi sono messa in testa di dare un taglio a qualche stronzata. Ma vedremo nella pratica se effettivamente sono convita di cio' o e' l'ennesimo fallimentare tentativo di stare minimamente bene con me stessa. Credo che domenica,al mio ritorno in patria, riscontrero' qualche risultato. 

Sono andata al Coffee Planet (si', mi sono affezionata a quel posto. In fondo sono una nonnina gattara legata alle sue piccole abitudini)mi sono seduta, ho preso un cappuccino e un pezzo di cheesecake ai mirtilli, il quale si e' rivelato un orgasmo culinario, e ho cominciato a scrivere. 
Ovviamente ho abbandonato il reportage dopo mezz'ora per darmi alle mie riflessioni spicciole su carta.
Mi sono resa conto solo dopo due ore e sette pagine che nessuno mi aveva ancora infastidita (a parte una telefonata della volontaria italiana che credeva che fossi andata in giro da sola a causa di una crisi depressiva -.-). Mi spiego: la cameriera sembrava felice di avermi li come soprammobile, nessun morto di pussy aveva provato a fare lo splendido con la sottoscritta e nessun essere organico mi aveva guardato male o criticato perche'stavo scrivendo. Le volte che ho provato a farlo nei bar della mia citta' ricevevo commenti idioti tipo "Scrivi il diario? Ma hai quindici anni?" -No, darling, scrivo la ricetta del veleno che ti faro' ingoiare-, quindi potete immaginare la mia felicita'! Pero' devo ammettere che in questi due mesi la mia provincia pugliese mi e'mancata: e' scontato apprezzare le cose quando non ci sono, pero' per me e' stata una vera sorpresa, perche' credevo di essere esausta di quella realta' gretta e finto-borghese. Da lontano ho imparato a dividere gli amici dagli appuntamenti occasionali, le seghe mentali dai problemi un po' piu' seri (per le catastrofi c'e' un capitolo a parte). Insomma, sto sottolineando l'ovvio in questo momento, ma vi giuro che tutto cio' non e' cosi' scontato. Provate ad andar via per qualche mese (o anno) e vi renderete conto che tutto il resto non e' Wonderland e che il Bianconiglio non vi ci portera' perche' e'stato gia' ucciso e messo in forno.

Iniziamo tutti insieme a prendere il buono di tutto, altrimenti tanto vale giocare a tris con una lametta sulle vene dei polsi.

Mi son rotta di sto post.

Do Widzenia!

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