martedì 18 novembre 2014

Umori in ordine casuale.

Giorni di febbre che ti portano a una riflessione forzata.
Perché lo stare a casa mi fa venire in mente...
No, perché non mi va di fare un cazzo.
Quindi penso.
A che penso?
Aggiorno e metto in ordine
In ordine casuale, perché le maglie della catena di pensieri si sono rotte, sono sparse sul pavimento e devo cerare di metterle in fila.
Non posso riagganciarle perché non si appartengono.

Che cosa posso provare ora?
Ora che non sono ancora abituata a questo angolino vuoto. Sono in una stanza.
Alberga un Maggio perenne. I muri sono odorosi perché pregni di polline. Potrei sentire il gusto dei gigli da metri di distanza.
In questa stanza di solito non sono mai stata sola.
C'eri tu. Tu.
Alla fine TU.
Qualche passante mi ha fatto visita fra un Tu e un TU, ma erano viaggiatori che avevano perso il filo del discorso e sono inciampati sulle frange dei tappeti.
Però quell'angolino vuoto era solo per un tu, o un Tu o un TU.
E' tanto che non c'è niente - che non ci sei, chiunque tu sia mai stato- e sinceramente non voglio invitare nessuno.
Però questa stanza non è abituata.
Si sente spogliata del dolore tanto familiare. Ci si era anche innamorata di quel dolore.
Io -padrona di casa stronza- li ho sfrattati tutti per mettere un po' d'ordine. Non sentivo più il bisogno di fare l'amore, poi scopare e poi urlare. Era arrivato il momento di raccogliere la polvere e gettarla fuori dal terrazzo più alto del mondo.
Fate schifo.
Faccio schifo.
No, fate schifo!


Sto ancora guardando quell'angolino vuoto...
La forte tentazione di riempirlo con qualche taglio di capelli nuovo e un timbro di voce mai sentito fa capolino nella mia testa in questi giorni. Sono stata chiusa in casa con la febbre e tanta voglia di nerdare su Dragon Age - fottuto boss della minchia -. Fra una bestemmia e l'altra si sono rifatti vivi questi desideri dolciastri.
Ho ancora bisogno di un TU?
Everybody needs somebody to love. 
Quindi sarebbe anche normale, giusto?
Ma ultimamente stai interferendo troppo con i miei piani... e con il mio piano ....
Ieri gli ho fatto visita. Avevamo litigato e abbiamo fatto pace con la solita melodia sciogli-dita.
Quando Madre non c'è è facile suonare. Nessun chiacchiericcio da quartiere può infilarsi fra le note, quando siamo solo io e lui.
Ho ripreso confidenza con i tasti bianchi e neri.
Ho voglia.
Non voglio crearmi pigri alibi.

Vorresti essere tu colui che riempie quell'angolino?

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