giovedì 13 giugno 2013

Ansia da prestazione

No, proprio non riesco.
Soffro di Ansia da Prestazione quando faccio delle nuove conoscenze, soprattutto se si dimostrano particolarmente sagaci. Il cervello comincia a farmi domande assurde, cose che se solo fossi fatta solo di carne e vagina non corroderebbero tanto la mia autostima:

Cervello a Svet. Atto 1°. Scena esterno notte.


C: "Chi sono questi?"
S: "Nuova gente, potenziali amici..."
C: "Mbah... sono sicuramente più fighi e intelligenti di te... guarda quella, laureata in Architettura. E TU? Una povera laureanda in Lingue. Che sei tu? Puoi competere? E di che puoi parlare?"
S: "Taci, ho fatto tante di quelle esperienze che ho molto di cui parlare. Poi culturalmente sono abbastanza avanti"
C: "Ahahahahhaha fammi il piacere! Sappiamo tutti e due come va a finire. Ti ricordi quel tipo che ti piaceva?"
S: "Chi il mio ex?"
C: "No, quello non vale... stava con te solo per pietà"
S: "Grazie eh..."
C: "Figurati! Dicevo, ricordi quel figone biondo? Beh, dopo un po' si è rotto le palle di te, proprio perchè sei poco interessante"
S: "Si ma guarda che si è rivelato un c..."
C: "Shhhh.. ho ragione io!"
S: "E che dovrei fare scusa?"

C: "Ma che ne so. Sei bravissima nel fare la cazzona, cogliona e caciarona! Fallo su... almeno ridono"



E così avviene. Rido, scherzo, faccio battute inopportune e a volte molto fastidiose, ma generalmente conquisto una fetta di simpatia. Il problema resta sempre lo stesso... mi valuto come qualcuno incapace di parlare di qualcosa. Non sono un genio in meccanica quantistica, né mi è mai interessato esserlo (è abbastanza evidente che i miei interessi sono per lo più "umanistici"), MA se per caso incontro un genio nel campo, mi faccio piccola piccola e parte il dialogo sopracitato.
Dannato Cervello... avrei dovuto rincoglionirti con Uomini e Donne!
Non ho ancora trovato una soluzione intelligente alla cosa, probabilmente perché sono un'eterna complessata senza speranza ... o forse perché sono effettivamente ciò che penso.
C'è chi dice che chi si autocommisera non ha nulla di cui autocommiserarsi.
Ammetto di avere una cultura leggermente sopra la media, almeno per quanto riguarda il mio contesto sociale, ma vedo troppa perfezione e superiorità nell'altro. I miei genitori si sono sempre lamentati della mia umiltà\autodemolizione, spingendomi (a loro modo) ad esibirmi di più. Paradossalmente tutto ciò andava a cozzare con il loro essere critici nei miei confronti.
Immaginiamo l'inferno che si è scatenato nel mio inconscio già martoriato. 




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